Sono davvero tanti i fattori che possono compromettere lo stato delle strutture in calcestruzzo armato: cause progettuali, errori nelle fasi di messa in opera o stagionatura, agenti atmosferici e chimici (piogge acide, aerazione differenziale, carbonatazione, correnti vaganti, alte temperature, cicli gelo/disgelo, erosione, sale e cloruri, abrasione, reazione alcali-aggregati), azioni meccaniche (urti, carichi eccessivi e sollecitazioni).

Il materiale che una volta veniva erroneamente configurato come “eterno” è invece passibile di processi di degrado progressivo che indeboliscono la struttura con il passare del tempo.

Soprattutto in ambiente urbano, l’aumento della porosità del cemento e della permeabilità da parte dell’anidride carbonica (con relativo abbassamento del pH), le fessurazioni, e il costante indebolimento del film di idrossido ferroso delle armature del calcestruzzo possono innescare pericolosi circoli viziosi di deterioramento.

Alle cause esterne si sommano inoltre fattori interni, come la depassivazione dei ferri e la corrosione delle armature, che a loro volta inducono effetti devastanti come per esempio lo “spalling” (espulsione distruttiva del copriferro).

Tralasciando i casi che richiedono ricostruzioni volumetriche importanti – per i quali è preferibile l’uso di malte strutturali colabili come Azichem GROUT 6 o GROUT CR – per ripristinare una struttura degradata in calcestruzzo si consiglia l’applicazione di malte tixotropiche reoplastiche Azichem a ritiro compensato.

Ogni fase dell’intervento deve però tener conto di alcuni aspetti tecnici, ai quali corrispondono soluzioni specifiche: per dare resistenza al supporto degradato si consiglia l’uso di CONSILEX SAN, soluzione rialcalinizzante, consolidante, protettiva e indurente a base di silicati di sodio.

La stabilità dimensionale della ricostruzione è invece assicurata dalla malta REPAR TIX HG, grazie alla speciale miscela di additivi che ne compensa la contrazione dimensionale durante l’indurimento, le fibre multifilamento polipropileniche abbattono le fessurazioni da ritiro plastico e aumentano l’isotropia della matrice.

Individuare il processo più corretto di restauro del calcestruzzo in ambiente urbanoè quindi un’operazione che deve tenere conto di svariati fattori ambientali, costruttivi, progettuali, ecc.

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