Storia del Santuario di Gibilmanna a Cefalù

Il Santuario di Gibilmanna, in passato, è stato tra i più importanti della Sicilia, in quanto fatto edificare dallo stesso Papa Gregorio I, conosciuto anche come San Gregorio Magno. L’edificazione del Santuario di Gibilmanna è datata al IV secolo e fu uno dei sei monasteri costruiti per volere di Gregorio Magno prima della sua elezione a pontefice. Sebbene questo sito religioso venne lasciato in disuso durante il dominio arabo in Sicilia, con l’avvento dei normanni vennero fatte delle minuziose operazioni di restauro che riportarono l’intero complesso del Santuario di Gibilmanna al suo originario splendore. Durante il Cinquecento, il Santuario di Gibilmanna è stato riqualificato per ospitare l’ordine dei Cappuccini appena istituito. I nuovi monaci cappuccini edificarono un piccolo convento che potesse ospitarli, situato proprio accanto alla cappella benedettina già presente, la quale venne poi ricostruita nei primi anni del Seicento. Con la costruzione seicentesca vennero spostate anche varie statue che sono presenti ancora oggi, delle splendide raffigurazioni ben realizzate. A partire dal 1954, la Madonna di Gibilmanna è stata elevata a Santa Patrona della città di Cefalù.

Architettura del Santuario di Gibilmanna a Cefalù

La facciata del Santuario di Gibilmanna fu rifatta nei primi anni del Novecento in seguito al crollo del precedente portico, adottando lo stile neogotico per infondere alla struttura dei dettagli di maggiore pregio. Il sagrato circostante venne realizzato pochi anni dopo, ultimo nel 1927 e adornato con lo stesso stile. Si accede al Santuario di Gibilmanna dopo una scenografica scalinata che vede al centro un piccolo spazio verde, il quale rende ancor più grazioso lo stile artistico adottato. Splendide colonne formano delle arcate sulla facciata del Santuario di Gibilmanna, mentre ai suoi lati sono posti due campanili dotati di un’unica cella campanaria. All’interno del Santuario di Gibilmanna sono custodite diverse cappelle e meravigliose opere d’arte, tra cui figurano alcune statue attribuiti all’artista Antonello Gagini.