La nuova norma europea UNI EN 14487 richiede, tra l’altro, la certificazione delle fibre utilizzate, secondo la UNI EN 14889-1(fibre in acciaio) o 14889-2 (fibre sintetiche). Particolare attenzione va quindi ora posta se la fibra è certificata per impieghi strutturali (con sistema d’attestazione di conformità 1) o per altri impieghi (sistema d’attestazione 3). Solo le prime possono essere usate per le opere strutturali.

Recentemente si è avuto modo di procedere alla qualifica preliminare di diverse miscele di spritz-beton testando, in particolare, miscele con acceleranti a base di silicati di sodio e alkali- free e diverse tipologie di fibre. Dai test effettuati è emerso come a seconda degli accoppiamenti additivo-tipologia di fibre si possono registrare abbattimenti di resistenza in percentuale diverse.

Come anticipato, essendo partiti dalle prove di qualifica previsti dai capitolati presi in esame, si è assunto come riferimento la vecchia UNI 10834 (ritirata nel 2009).
La norma attualmente in vigore per il calcestruzzo proiettato, derivante dalla UNI 10834 e dall’integrazione di altre norme come linee guida austriache e quelle dell’EFNARC, è la UNI EN 14487:2006.

Le differenze tra le due norme riguardano principalmente la classificazione degli spritz-beton, con l’introduzione nella EN 14487 del riferimento alle classi di esposizione e di resistenza della UNI EN 206, la definizione delle curve J1, J2 e J3 per il comportamento del calcestruzzo proiettato giovane (molto utili per la classificazione d’uso dello shotcrete ), le classi di assorbimento di energia e quelle di perdita di resistenza; .

La EN 14487 introduce inoltre, il concetto di categoria di ispezione la cui determinazione pone in capo al progettista al pari dell’individuazione del grado di rischio e della vita di progetto .
La norma propone infatti 4 prospetti che, suddivisi per destinazione d’uso (riparazione e rinforzo di strutture portanti o non portanti, consolidamento di terreni ecc.), identificano per ognuno le categorie di ispezione in funzione del grado di rischio, della complessità geometrica, tecnica o funzionale dell’elemento e della durabilità.

 

fluid spritz

 

 

FLUID SPRITZ  è una soluzione di reattivi minerali (silicati di sodio) da utilizzare per l’accelerazione di presa di betoncini spruzzati e calcestruzzi proiettati, nel consolidamento di rocce all’aperto e/o in galleria, nella costruzione di rivestimenti autosostentante ed impermeabilizzanti di gallerie, canali, volte, bacini, opere sotterranee, ecc., da utilizzare con attrezzature specifiche per miscele idratate (miscele in cui il silicato viene nebulizzato sulla lancia di uscita dello spritz-beton

 

 

 

spritz beton brignone

CARATTERISTICHE

FLUID SPRITZ è un accelerante a larga diffusione caratterizzato da facilità d’impiego, variabilità di dosaggio in funzione delle specifiche esigenze di cantiere: riduzione del numero degli strati di rivestimento da applicare, riduzione dei tempi di realizzazione dei riporti, riduzione degli sfridi di rimbalzo, possibilità di operare anche in presenza di temperature rigide.